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A Compagna > Fotografie > Marzo 2016

Martedì de A Compagna

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Martedì 1 marzo 2016

Claudio Paglieri è intervenuto sul tema: «Sergio Paglieri, l'arte di indagare».

113. Una vita passata a indagare, quella di Sergio Paglieri (1933-2013), archeologo, critico d’arte, giornalista e infine blogger, alla bella età di 75 anni. Uno studioso che non esibiva la sua grande cultura, ma la usava per smontare teorie errate, ancorché popolari, e trovare nuove strade e nuove visioni. Da giovane archeologo diede un impulso decisivo agli scavi della città etrusca di Vulci, quindi si dedicò al giornalismo al Secolo XIX vivendo in prima linea eventi epocali come l’alluvione del Bisagno o il sequestro Moro. Riuscendo nel frattempo a scrivere monografie su grandi artisti come i pittori Bardinero e Olivari e lo scultore Baroni. Anche a Genova, sua città di elezione, ha dedicato studi approfonditi e tuttora inediti.
Di tutto questo ci racconterà il figlio Claudio Paglieri, anch’egli giornalista al Secolo XIX e scrittore, creatore della serie di gialli con protagonista il commissario Luciani. Un altro indagatore, a modo suo, della nostra città.

Martedì 8 marzo 2016

Mauro Valerio Pastorino è intervenuto sul tema: «Il Centro di Studi Storici e il recupero del patrimonio castellano dell'Alta Valle Scrivia».

119. Mauro Valerio Pastorino è nato a Busalla nel 1945. Già medico ospedaliero di area chirurgica, dal 2004 prosegue la propria attività in forma libero professionale. A partire dallo stesso anno, e fino al 2014, è stato Sindaco di Busalla.
Presidente del Gruppo Speleologico Ligure “Arturo Issel”, ha pubblicato numerosi contributi in campo esplorativo, idrogeologico, speleogenetico, biospeleologico, biologico marino e biopatologico ed ha scoperto, esplorato e segnalato importanti complessi carsici nell’areale ligure-toscano, nonché siti di interesse preistorico nella Liguria di Ponente. Alla fine degli anni ‘70 ha dato vita al Centro di Studi Storici per l’Alta Valle e Località Viciniori, nell’ambito del quale è stato avviato un vasto progetto di Museo Storico valligiano “a tappe ed itinerari”, che ha permesso tra l’altro il recupero e la valorizzazione del patrimonio castellano del comprensorio, da lui ideata e lungamente promossa (Castello della Pietra in Vobbia, Castello di Savignone, Castello di Borgo Fornari ecc.). I suoi interessi storici, archeologici, culturali e la vis polemica delle numerose battaglie civili nelle quali si è impegnato sono documentati da numerose pubblicazioni, di carattere anche memorialistico e letterario, e dalla vasta corrispondenza inedita delle associazioni cui ha fatto e continua a fare riferimento.
Pastorino è quindi la persona giusta per illustrare e ricostruire (con divagazioni) la complessa operazione di valorizzazione e recupero del patrimonio castellano dell’Alta Valle Scrivia, oggetto di questo incontro.

Martedì 15 marzo 2016

Fra Vittorio Casalino è intervenuto sul tema: «La Quadreria del Convento dei Cappuccini di Voltaggio: pittori nell'antico genovesato».

158. La Quadreria del Convento dei Cappuccini di Voltaggio è dovuta all’opera p. Pietro Repetto da Voltaggio (1820 - 1905) che in 40 anni circa ha raccolto più di 200 opere d’arte destinate al suo convento cappuccino di Voltaggio. La quadreria, tra le più importanti della regione Piemonte, cui Voltaggio d’antiche tradizioni liguri purtroppo appartiene, presenta al pubblico dipinti che abbracciano un periodo dal 1400 al 1800 e tracciano la storia dell’arte genovese con i suoi più importanti pittori: Luca Cambiaso, Bernardo Strozzi, Domenico Fiasella, Gioacchino Assereto, ecc., oltre a esponenti della pittura piemontese, lombarda ed emiliana.
Il relatore p. Vittorio Casalino da Genova è sacerdote cappuccino dal 1973; tra gli altri incarichi, tra cui il servizio agli ammalati nell’ospedale s. Martino, da 16 anni è responsabile dei Beni Culturali e della promozione del culto a s. Caterina Fieschi. Nel 2005, con la collaborazione dei confratelli e di validi professionisti, ha aperto al pubblico il museo dei “Beni Culturali Cappuccini” e l’archivio storico per fare conoscere il ricco patrimonio culturale e religioso dei frati.

Martedì 22 marzo 2016

Giacomo Siragna è intervenuto sul tema: «Ahi Genovesi, uomini diversi... Dante in Liguria e dintorni».

128. Giacomo Siragna, medico e ginecologo, per oltre trent’anni componente de “I Madrigalisti di Genova”, diretti da Leopoldo Gamberini, gruppo specializzato in musica medioevale e rinascimentale, nel ruolo di strumentista (liuto, viola da gamba e ribeca) e di corista, è da molti anni impegnato in ricerche sulla musica del Medioevo, in particolare sulla presenza della musica nella “Divina Commedia”.
È inoltre autore di un saggio sugli affreschi di interesse musicale inserito nel libro “L’Annunziata del Vastato a Genova”. Appassionato di cultura del Medioevo, ha rivolto da anni i suoi interessi verso Dante, sia per la sua vita errabonda sia per le sue opere: quale personaggio infatti può da solo incarnare tutti gli aspetti dell’età di mezzo, dalla filosofia alla religione, dalla politica all’arte nelle più varie ed alte espressioni?
Eppure di questo grandissimo poeta, tra i più letti e conosciuti al mondo, sappiamo molto poco: quale migliore occasione per i suoi biografi, dall’Ottocento ad oggi numerosissimi e qualificatissimi, di attribuirgli fatti e presenze che spesso configgono tra loro?
Le ricerche che si concretizzano in questo incontro in Compagna sono un tentativo di fare un po’ d’ordine nella cronologia di un personaggio che per vent’anni ha vagato esule lungo la penisola italiana alla ricerca di un luogo che gli offrisse un rifugio sereno e al tempo stesso gli strumenti per poter attendere alla stesura della sua opera più importante. L’attenzione è incentrata sulla presenza di Dante in Liguria, i suoi ospiti ed i luoghi descritti nel suo poema, proseguito o addirittura iniziato nella composizione proprio nella nostra regione: un tentativo di vedere, attraverso alcuni brevi filmati, “con gli occhi di Dante” ciò che ha visto, o non può non aver visto, nella nostra terra.

Martedì 29 marzo 2016

Ebe Buono Raffo è intervenuta sul tema: «Sua maestà il gatto».

160. Il gatto e Genova sono un binomio indissolubile (anche se oggi a Genova di gatti se ne vedono sempre meno). Andrea Doria si è fatto ritrarre con un gatto; e gatto era il soprannome dei Fieschi. Non si poteva quindi non parlare del "gatto", o di sua maestà il gatto, come argutamente ha intitolato il suo intervento la relatrice, una signora che si definisce una gattofila appassionata: Ebe Buono Raffo.
Ma Ebe Buono Raffo è anche grande amante del genovese. Dopo esperienze radiofoniche e teatrali in prosa ed in operetta, negli anni 80, con il marito Nanni Raffo ed altri attori, fonda la Compagnia “Genova Spettacoli”, l’unica ad aver portato il teatro in lingua genovese negli Stati Uniti d’America. Genovese DOC, da sedici anni è docente di lingua genovese presso l’Università della Terza Età. Collabora da tempo con la rivista “Automobilismo Ligure” edita dall’ Automobile Club, e con il Gazzettino Sampierdarenese nella pagina in genovese. È autrice del libro “Personaggi genovesi nella storia” nel quale 21 personaggi si raccontano in genovese ed in italiano.

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