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Mario Paternostro è intervenuto sul tema: «Che anni quegli anni! Storie, personaggi, curiosità della Genova anni ’80».
116. Gli anni ’70 e ’80 sono stati strategici per Genova e non soltanto. Basta pensare ai cosiddetti
Anni di piombo tra il 1970 circa e il 1981, quando le Brigate rosse seminarono il terrore. Ma furono anche anni di
grandi riforme, di vivacità politica con la presenza di alcuni grandi leaders e di fermenti culturali. Valeva e vale
la pena di non dimenticarli. Ecco che Mario Paternostro ha ideato un contenitore televisivo per la cultura in senso
lato. Si chiama TERZA dalla antica terza pagina dei quotidiani e dal 2019 puntualmente racconta Genova e la Liguria
nel passato da ricordare e oggi. Proviamo proprio attraverso queste pagine televisive a ricordare alcuni di questi
uomini e donne che hanno lasciato segni profondi.
Mario Paternostro è nato a Genova dove si è laureato in Giurisprudenza con una tesi di Diritto Romano.
Giornalista professionista e scrittore ha cominciato a Il Lavoro, lo storico quotidiano socialista, poi è passato a Il
Giornale diretto da Indro Montanelli e quindi a Il Secolo XIX dove è stato capocronista, inviato politico, responsabile
delle pagine culturali, caporedattore centrale e vicedirettore. È stato corrispondente dalla Liguria del Gazzettino
di Venezia e de Il Messaggero di Roma. Ha diretto la tv Primocanale dal 2003 al 2013. Ha insegnato Diritto dell’Informazione
e Teoria e tecnica del linguaggio giornalistico nel corso di Giornalismo dell’Università di Genova. Oltre all’attività
di giornalista, è autore di saggi e romanzi.
Rinaldo Luccardini è intervenuto sul tema: «Ciò che i bisnonni videro di Genova».
202. Più di cento anni fa c’era già la fotografia e tutti abbiamo visto almeno una decina di immagini
di com’era Genova a quel tempo. Quello che però pochi hanno fatto è osservare i dettagli di queste immagini. Con
l’aiuto della tecnologia digitale è oggi possibile estrarre da quelle immagini secolari, i particolari che ne
costituivano il contesto. La gente dell'epoca, cioè i nostri bisnonni, vedeva attorno a sé oggetti, persone, veicoli,
arredi, animali... che nel quadro d’insieme si perdono. Con questo lavoro di estrazione dei particolari dal panorama,
Rinaldo Luccardini ci farà vedere i dettagli che erano nello stretto raggio visivo dei genovesi
dell’Ottocento.
Il relatore Rinaldo Luccardini è un architetto marchigiano. Venuto nel 1971 a Genova per lavorare
nello studio di uno (allora) sconosciuto Renzo Piano, non se n’è più andato da questa città, che continua catturare
la sua curiosità.
Conferenza non tenuta per indisponibilità delle aule.
Domenico Ravenna è intervenuto sul tema: «Amadeo P. Giannini: il più grande banchiere del mondo con radici liguri».
127. Figlio di contadini emigrati dalla Liguria in California, Amadeo Peter Giannini è stato il più grande
banchiere del mondo. La prestigiosa rivista Time lo ha inserito fra i cento più importanti protagonisti dell’intero Novecento.
Facendosi paladino delle aspettative di crescita dell’immigrazione italiana in Usa, fondò la Bank of Italy confluita,
successivamente, nella Bank of America che, nel 1945, si collocò al primo posto nella graduatoria internazionale del credito.
Il ruolo di Giannini fu fondamentale per la ripresa dell'economia americana, reduce dalla Grande Depressione originata
dal crollo di Wall Street nel 1929. Finanziò il varo di grandi infrastrutture e opere pubbliche, come il Golden Gate
Bridge di San Francisco, il rilancio dell’industria, l’enorme sforzo bellico americano nella Seconda Guerra Mondiale e
l’adozione di nuove tecnologie nell’agricoltura e, in particolare, nella coltivazione della vite in California a cura
di una comunità di origine ligure. Fu, inoltre, protagonista dello sviluppo dell’industria cinematografica finanziando
case di produzione, centinaia di film e contribuendo a incoronare Hollywood come capitale internazionale del cinema. Ebbe
sempre un occhio di riguardo per il suo paese d’origine con il lancio e l’espansione della Banca d’America e d’Italia e
il forte sostegno al piano Marshall per la ripresa dell’economia italiana devastata dall’ultimo conflitto mondiale
Domenico Ravenna, laureato in Giurisprudenza, giornalista professionista, è stato a capo della redazione
ligure dell’Agenzia Giornalistica Italia e, per oltre un ventennio, responsabile dell’informazione economica e finanziaria
della redazione ligure de Il Sole 24 ore. Ha al suo attivo la pubblicazione di alcuni volumi di poesie in cui Genova e
la Liguria fanno da sfondo. È socio della Compagna.
Matteo Doveri Pollenzo è intervenuto sul tema: «Slow Food Genova e l’Università di Pollenzo: Dalla formazione all'azione: storie di passione, lavoro e territorio».
96. La conferenza vedrà protagonisti ex studenti dell'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo,
che condivideranno le loro esperienze professionali e personali, mettendo in luce come gli studi effettuati abbiano
modellato le loro carriere, intrecciandosi con le passioni e radicandosi nel territorio di Genova. Attraverso le loro
testimonianze, emergerà il profondo legame con la filosofia di Slow Food, che promuove un approccio
sostenibile, etico e responsabile al cibo e alla valorizzazione delle risorse locali. L'evento rappresenta un’occasione
unica per comprendere il contributo della formazione Slow Food nel plasmare la nuova generazione di
professionisti impegnati nel territorio, arricchendolo con competenze, idee innovative e progetti di valore.
Interverranno i gastronomi Nicolò Bennicelli, Marco Carli, Eleonora Bertotti, Pietro Valente, Alex Capu.
Modera la conferenza Matteo Doveri, laureato in Scienze ambientali a Genova e in promozione del
patrimonio gastronomico a Pollenzo. Gastronomo, professionista del settore agroalimentare e presidente della condotta
Slow Food Genova.
Massimo Mazzella e Domenico Carratta sono intervenuti sul tema: «Nascere ieri e oggi al Galliera».
103. L’Ospedale Galliera di Genova, inaugurato il 14 marzo 1888, è un esempio preminente di
architettura ospedaliera dell’Ottocento, concepito dall’Ing. Cesare Parodi per volontà della Duchessa Maria
Brignole Sale.
Passato e futuro: la storia dell’Ospedale Galliera e dei protagonisti di allora, seguita dalla crescita e
dalle scoperte in campo medico raccontate dagli specialisti di oggi. Un mix di bianco, nero e colori intitolato
“Ritorno al futuro”, che offrirà ai cittadini una serie di incontri di informazione sanitaria,
tra storia e innovazione.
Si partirà il 29 ottobre con un incontro intitolato “Nascere ieri e oggi al Galliera” nel corso quale si parlerà
del grande tema della maternità sotto due luci; quella storica con la relazione del fotografo e scrittore
Domenico Carratta e quella medica a cura del dott. Massimo Mazzella, direttore
della Neonatologia presso l’Ospedale di Carignano. Si affronterà l'evoluzione storico-antropologica delle cure
ostetrico neonatali, in un percorso interpretativo della figura della mamma e del nascituro e si spiegherà
come il momento della nascita sia cambiato diventando sempre più fisiologico.
La chiave storica dell’iniziativa ha un significato duplice: raccontare un passato che ha fatto, in alcuni ambiti,
la storia della medicina e ricordare il recente inserimento del Galliera tra gli Ospedali Storici Italiani.
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