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A Compagna > Fotografie > Settembre/Ottobre 2019

Martedì de A Compagna

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Martedì 24 settembre 2019

Laura Monferdini è intervenuta sul tema: «Fabrizio De André vent'anni dopo. Genova e il suo poeta».

177. Fabrizio De André, genovese per nascita e per vocazione, sarà raccontato brevemente attraverso la sua lunga e straordinaria carriera artistica e il suo amore incondizionato per Genova, la sua città, dalla quale spesso ha vissuto lontano, ma che ha portato sempre con sé ovunque le scelte di vita e la musica lo abbiano condotto. Oggi, a 20 anni dalla sua scomparsa, che è più che mai presenza, lo ricordiamo come uomo ed artista e nostro “fratello” partito per un lungo viaggio lasciandoci un’eredità preziosa che fa di lui il miglior “promoter” della nostra Genova.
Chi ci accompagna in questo racconto è Laura Monferdini, responsabile dei contenuti museali di viadelcampo29rosso – casa dei cantautori genovesi, che ha al suo attivo collaborazioni con le più prestigiose riviste italiane di musica e cultura ed è collezionista tra le più apprezzate in Italia di dischi e “memorabilia” della canzone d’autore, in particolare della cosiddetta “scuola genovese dei cantautori”. Ha conosciuto Fabrizio nel 1984 a Genova in occasione della presentazione di Crêuza de mâ.

Martedì 1 ottobre 2019

On. Giovanni Toti è intervenuto sul tema: «L’amministrazione della Regione Liguria».

113. Anche quest’anno l’inaugurazione de “I Martedì de A Compagna” (che avviene oggi e non il 24/9 per impegni del nostro ospite) è affidata a un amministratore pubblico affinché possa spiegare alla Compagna e alla città gli indirizzi amministrativi e legislativi che l’amministrazione in carica sta intraprendendo.
Sono molto contento che quest’anno l'ospite de A Compagna sia il presidente della Regione Liguria on. Giovanni Toti perché il Presidente, giunto alla fine del suo mandato, potrà presentare alla Compagna un bilancio realistico di come abbia amministrato la Liguria, di quali risultati positivi possa vantarsi e di quali cose non sia riuscito a concretizzare nonostante l’impegno.

Martedì 8 ottobre 2019

Enrico Cirone è intervenuto sul tema: «Ahi Genovesi, uomini diversi d’ogni costume e pien d’ogni magagna!».

165. Niccolò Paganini, considerato empio, venne sepolto in terra sconsacrata. Paolo Villaggio dichiarò: «se Fantozzi fosse nato oggi voterebbe Lega». Montale ritira il Nobel e spiega: «non mi sento un monumento, anche i vespasiani sono monumenti». Gassman: «tra me e il cinema vi fu antipatia dal primo momento». Don Gallo, semplicemente il prete rosso. Non trovate che tra le caratteristiche di questi grandi personaggi ci sia quel tratto unico che solo Fabrizio de André riuscì così bene a delineare quando scrisse: «in direzione ostinata e contraria»? Una definizione (come un marchio) che non appartiene ai milanesi, ai romani, ai palermitani: questa capacità è tipicamente genovese. E se Dante ci mandò all’Inferno, solo lo straordinario splendore della genovese Simonetta Cattaneo Vespucci (la Venere di Botticelli) ci riporterà in pace con il mondo.
Nato ad Albisola Superiore, Enrico Cirone è giornalista, scrittore, disegnatore satirico, autore radiofonico, televisivo e pubblicitario. Tra le altre cose, è stato autore e interprete di programmi televisivi e ha scritto vari libri tra cui Ritratti genovesi (2018) da dove ha tratto i profili che ci racconterà.

Martedì 15 ottobre 2019

Andrea Panizzi è intervenuto sul tema: «Vittorio Gassman (1999-2019): a vent’anni dalla scomparsa di un “genovese”».

62. A vent'anni dalla sua scomparsa, Vittorio Gassman viene rievocato da Andrea Panizzi nel suo tanto intenso quanto versatile percorso di protagonista del cinema, del teatro e della televisione. Un omaggio, quindi, a “il Mattatore” e, con il contributo e la testimonianza di foto e filmati (anche inediti), viene ricostruita la carriera artistica di uno dei più rappresentativi attori italiani, ricordato per l’assoluta professionalità, cultura e magnetismo. Viene fatto particolare riferimento ai film brillanti, al periodo d’oro della “commedia all’italiana”, di cui rappresenta sicuramente uno dei capostipiti. Un ritratto professionale ma anche personale, che fa emergere l’uomo come tale, al di fuori della grande personalità artistica, con la sua vulnerabilità e la sua riservatezza. In particolare, sarà ricordato il suo rapporto con Genova, città di nascita e sempre presente nelle sue tournée teatrali ed in varie manifestazioni della città.
Andrea Panizzi, educatore e pedagogista, storico del Cinema e del Teatro, saggista e scrittore, giovane e, come ama definirsi, “orgoglioso” socio de “A Compagna”, ha tenuto conferenze su Gilberto Govi, Paolo Villaggio, e, molto importante, a novembre, a Palazzo Ducale, avverrà la presentazione del primo libro e della prima mostra dedicata interamente a Carlo Dapporto, grande attore ligure, in occasione del trentennale della sua morte, con la presenza dei figli Giancarla e Massimo.

Martedì 22 ottobre 2019

Gilberto Volpara è intervenuto sul tema: «Vivere di giornalismo in Liguria è ancora possibile?».

113. Una conversazione caratterizzata anche dal botta e risposta con il pubblico in sala sullo stato del giornalismo a Genova e in Liguria. Tutto intorno a una doppia domanda, quella rivolta agli utenti e quella per gli addetti ai lavori: quale è il vero stato dell’informazione locale e i giovani possono ancora sognare un futuro da cronisti sotto casa? Intorno a questi interrogativi ruoterà l’appuntamento in sala con il giornalista professionista Gilberto Volpara, un under 40 innamorato della propria terra che ha scelto di restare in Liguria mettendo al primo posto la qualità della vita inseguendo la notizia da Sarzana a Ventimiglia. E poi ancora, la crisi dei giornali, lo stato della televisione e l'avvento dei social: c’è ancora posto per occuparsi dei temi non più di moda come le storie di paese e la lingua genovese?
Giornalista trentaseienne, cresciuto nel piccolo paese di Mignanego alle spalle di Genova, Gilberto Volpara, segue da sempre fatti e personaggio della Liguria tra televisione e carta stampata. Già direttore dell’emittente Primocanale, attualmente, conduce sulla stessa rete trasmissioni dedicate all'enogastronomia, al territorio e alle tradizioni con particolare attenzione all’entroterra. Collabora con testate locali e nazionali anche su tematiche riguardanti turismo, economia e industria. Tra i suoi impegni in tv anche la battaglia in favore della salvaguardia delle ultime botteghe montane di commestibili lungo l'appennino ligure e il coinvolgimento dei più giovani.

Martedì 29 ottobre 2019

Matteo Frulio è intervenuto sul tema: «Antonio Brignole Sale: il grande ambasciatore del piccolo re».

155. La Repubblica di Genova fu rappresentata al Congresso di Vienna dal ministro plenipotenziario Antonio Brignole Sale, il quale tentò in tutti i modi di conservarne l’indipendenza, antica di almeno otto secoli. Ma le cose per la piccola e ricchissima Repubblica erano già decise. Annessa la Liguria al Regno di Sardegna, Antonio ne divenne ambasciatore stimatissimo in tutta l’Europa. Infine va ricordato che fu il padre di Maria Brignole Sale De Ferrari, la famosa duchessa di Galliera.
Ci illustrerà questa interessante figura di genovese Matteo Frulio che ha dedicato i suoi studi non solo al Parco di Villa Duchessa di Galliera a Voltri, di cui è direttore scientifico, ma anche ai personaggi che la hanno abitata; tra questi Anna Giustiniani, Maria Brignole Sale Duchessa di Galliera e Antonio Brignole Sale.

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