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A Compagna > Fotografie > Aprile 2017

Martedì de A Compagna

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Martedì 4 aprile 2017

Don Sandro Carbone è intervenuto sul tema: «Miracoli e segni di protezione dal cielo. Storia della Repubblica dal 1625 al 1637».

69. La consacrazione del Dominio alla Madonna del 1637 fu un evento precursore nella storia delle religioni. Di lì a pochi anni si ripeterà in diversi stati europei sotto diversi moduli, sino ai giorni nostri. Alla sua origine vi stanno i fatti accaduti il 10 maggio 1625 al passo del Pertuso (Giovi di Genova). Il racconto di quell’evento alla luce delle relazioni ufficiali dei testimoni oculari e le sue conseguenze politiche e religiose saranno l’argomento della relazione che Don Sandro Carbone, rettore del Santuario di Nostra Signora della Vittoria a Mignanego, ci offrirà esplorando anche la possibilità della loro attuazione nell’oggi, per nuove linee di azione per la nostra terra.

Martedì 11 aprile 2017

Paola Martini è intervenuta sul tema: «I teli blu. Un “sepolcro” dipinto per la Passione di Cristo».

94. I Teli della Passione (proprietà Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in deposito presso il Museo Diocesano) sono stati realizzati nel 1538 per essere esposti all’interno dell’Abbazia benedettina di San Nicolò del Boschetto. Avevano la funzione di “sepolcro” per la Settimana Santa. Si tratta di 14 teli in lino, tinti con indaco e dipinti a biacca che raffigurano le scene della Passione di Cristo. È composto da due nuclei, uno più antico, databile al 1538, e un secondo più tardo, probabilmente creato successivamente. Sono una collezione unica, nel suo genere, che riunisce in sé la qualità artistica – particolarmente elevata – e il valore devozionale, oltre ad una grande suggestione e fascino visivo.
Laureata e specializzata in Storia dell’arte moderna e in Didattica museale, Paola Martini è dal 2002 Conservatore del Museo Diocesano di Genova. In questa veste si è occupata di organizzare iniziative espositive, appuntamenti culturali e seminari per la conoscenza e la valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici. Durante i suoi studi si è occupata di arte barocca, iconografia religiosa e storia del giardino antico. È vicepresidente dell’Associazione dei Musei Ecclesiastici Italiani (AMEI).

Martedì 18 aprile 2017

Mario Paternostro è intervenuto sul tema: «Claudio G. Fava, il signore dell’ironia, e i “Minimi sistemi”» con la partecipazione di Elena Pongiglione.

107. Claudio G. (Giorgio) Fava, mancato improvvisamente il 20 aprire del 2014, è conosciuto dal grande pubblico come critico cinematografico. Divenuto giornalista professionista nel 1961, è entrato alla Rai nel 1970, dove ha lavorato per la Rete Uno e, in seguito, come capostruttura della Rete Due. Per anni ha scelto i film e i telefilm della programmazione televisiva della seconda rete televisiva pubblica. È stato autore di monografie su importanti figure del cinema italiano ed ha collaborato con un gran numero di quotidiani, settimanali e riviste specializzate.
Ne illustrerà la figura e l’opera Mario Paternostro, amico di Claudio, che ci racconterà delle comuni esperienze televisive e della garbata ed intelligente ironia con la quale Claudio impreziosiva i suoi puntuali interventi.
Mario Paternostro, laureato in giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1976. Iniziò a Il Lavoro, quindi a Il Giornale con Montanelli per passare, nel 1978 a Il Secolo XIX come cronista politico. Trent’anni di carta stampata nei ruoli di capo cronista, caporedattore della cultura, inviato speciale. Poi caporedattore centrale e vice direttore vicario. Direttore di Primocanale fino al 2013, ne è presidente e direttore editoriale. Ha scritto moltissimi libri dedicandosi, in tempi più recenti, ai romanzi noir. Con Claudio G. Fava ha scritto “Dialoghi sui minimi sistemi”.

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